martedì 30 settembre 2008

26 agosto - Cracovia

Dormiamo giusto 3 ore in macchina e poi andiamo alla caccia di un posto dove farci una dormita seria.

Come da consiglio della Lonely Planet andiamo al Nathan's Villa Hostel e a vederlo così è davvero bello.

Vicinissimo al centro, internet gratuito, reception 24 ore su 24 e.. Non ha stanze disponibili.

Riprendiamo in mano la guida e andiamo al Dizzy Daisy.
Il posto è già meno bello, reception chiusa.. Dobbiamo aspettare fino alle 9.

Di fianco c'è il Bling Bling. Con un cartello che dice che è chiuso e di rivolgersi al Dizzy Daisy.

Aspettiamo fino alle 9 per scoprire che posto ce n'è ma si libera solo alle 14.
Abbiamo bisogno di un letto e di una doccia, siamo in giro da ieri quindi rifiutiamo.

Passiamo quindi al quarto ostello della serie, al di là del fiume. L'edificio non è sulla strada ma è in un complesso di condomini.
Si chiama Bursa Jagiellonska.

Non è certo paragonabile al Nathan's Villa Hostel ma per 132 PLN ( tipo 13 euro a cranio ) ci fornisce subito di una stanza tripla con cucina e bagno in condivisione con un'altra stanza.

Internet disponibile solo dopo le 18 ( ??? ), nei sotterranei troverete sala bar.. Bar che non è aperto.
Praticamente avete il bancone, i tavoli, le sedie ma.. non c'era il barman. Nè le bibite in vendita.

Qualche ora di sonno e verso le 13 usciamo. Lì vicino c'è la fermata dell'autobus, basta prendere il 10 e dopo pochissimi minuti e siamo in centro.
Ah, tram modernissimi e onnipresenti, banchine nuovissime.. Si trattano bene.

Prima tappa piazza del mercato che secondo la guida è la più grande piazza medievale in Europa.

Tutto bellissimo ma abbiamo una fame bastarda, l'ultimo nostro pasto non consumato in qualche bar lungo la strada risale a ieri ore 10.

La Lonely Planet consiglia il Gospoda CK Dezerter, in pieno centro a tipo 20 metri dalla piazza principale.
Il fatto che fosse in pieno centro e frequentato da gente in giacca e cravatta provoca un breve infarto. Ma la guida lo definisce "economico" e i prezzi sembrano accettabili.

CRISTO CHE MANGIATA DI CARNE!!!

Pagando poco o niente ( ma ho perso lo scontrino - quindi non saprei quantificare )

Giro della piazza ( piena di tifosi del Barcellona - c'erano i preliminari di Champions League ). Saliamo sulla torre più alta della basilica di Santa Maria da dove a ogni ora un trombettiere si affaccia per suonare.

Leggenda dice che fosse una torre di avvistamento e che il trombettiere fosse incaricato di dare l'allarme in caso di attacco.
E proprio mentre stava dando l'allarme per un invasione tartara fu beccato in piena gola da una freccia.

5 zloti per l'ingresso e una scarpinata niente male su scale ripide contrarie a ogni legge sulla sicurezza possibile immaginabile. Ma la vista dalla torre ripaga.

L'ingresso alla basilica è più economico ( 4 zloti ) ma molto più interessante. Quando fate il biglietto vi danno pure un foglietto in italiano (...) con i dettagli dell'altare della chiesa ( da vedere assolutamente ).

Giriamo tutto il centro "turistico", che è davvero concentrato intorno alla piazza.
In particolare mi hanno colpito la Chiesa di Sant'Anna, vicina all'università, e la Chiesa francescana con monastero.
Carina anche la zona intorno alla porta di San Floriano con tutti gli artisti.

Molto bella anche la chiesa dei Santi Pietro e Paolo con le statue dei 12 apostoli e la vicina ( e austera ) chiesa di Sant'Andrea

Assolutamente dimenticabile il barbacane. La Lonely Planet lo giudica "la più grande e forse la più bella struttura di questo tipo in Europa".
Sarà. Al sottoscritto è sembrata "na strunzata pazzesca".

Ormai sono le 16.00 passate quando puntiamo sul castello del Wawel. Il che vuol dire che visitare le stanze del castello è impossibile dato che stanno chiudendo.

Fortunatamente una delle guardie ci lascia entrare comunque nella cattedrale del castello.
Davvero imponente l'interno, da visitare assolutamente.

Al contrario le guardie all'interno della cattedrale ci vietano l'ingresso alla torre di Sigismondo.
Facciamo un breve giro del cortile interno del castello. Dalla lato della torre dei draghi la vista sulla Vistula è davvero meravigliosa.

Da lì potete scendere nella grotta del drago ( 3 zloti a testa ).

Sono solo le 18 e abbiamo girato tutto il giorno.
Le attrattive ormai sono chiuse. Qualche birra in centro, cena di nuovo al Gospoda CK Dezerter, un salto all'internet point e poi si torna all'ostello. Sempre tramite il tram numero 10.

Sono solo le 21 ma il viaggio da Kiev è stato masscrante e siamo all'undicesimo giorno. Meglio dormire.

mercoledì 24 settembre 2008

25 agosto - Tra Kiev e Cracovia

Sveglia ore 10. Ne avevamo già discusso nei giorni precedenti, riprendiamo in mano la cartina e decidiamo.

Il programma sarebbe di andare a Varsavia.

Ma la Lonely Planet la sconsiglia. Molto meglio Cracovia. E a occhio è più vicina a Kiev.

E Cracovia sia. In realtà stando a ViaMichelin è più distante Cracovia in termini di ore di macchina.
Ma questo non potevamo saperlo.

Provando a uscire da Kiev in macchina passiamo per caso in piazza Peremogy dove si erge un obelisco che ricorda la vittoria della grande guerra patriottica.
L'avevo scartato dalle cose da vedere perchè troppo distante da qualche stazione del metrò.

Purtroppo siamo di passaggio ( in mezzo al traffico ) e non possiamo fermarci a vederlo ma chi avesse la possibilità e fosse interessato al periodo è molto interessante così a occhio.

Arriviamo a L'viv verso le 7 di sera, dovrebbe mancare poco al confine.
Vediamo le indicazioni con un nome simile a Cracovia e le seguiamo ma... Non sono quelle giuste.

Il nome è simile a Cracovia sì ( Krakivec ) ma si trova in Ucraina.
Non in Polonia.

Culo vuole comunque che si tratti di una città di frontiera e infatti passiamo di là.
Il timbro recita Кракiвець ( ovvero sia Krakivec ) appunto.

Ma l'aver sbagliato strada per l'ennesima volta non basta.
Il confine tra Ucraina e Polonia infatti si mostra molto più massacrante del previsto.

Nonostante il nostro passaporto europeo e relativa corsia preferenziale dobbiamo aspettare ben 3 ore fermi per passare le due frontiere. Allucinante.
Nella corsia a fianco i "meno fortunati" senza passaporto europeo erano incolonnati senza speranza di muoversi, molti attrezzati per passare la notte con lettori DVD portatili, coperte, cuscini, etc..

Passaporto, documenti della macchina, prokura.. Controllo completo e via che si va.

Arriviamo a Cracovia ormai alle 4 di mattina.

martedì 23 settembre 2008

24 agosto - Kiev

Giorno della festa nazionale!
Si ricorda l'indipendenza dall'URSS del 1991 e si parla quindi di sfilata dei mezzi militari in pieno centro!
Tutta la nazione in piazza quindi bisogna essere in piazza prestissimo.

Ovviamente noi ci svegliamo con la solita nostra calma verso le 11.
Arriviamo in Maidan Nezalezhnosti e.. E' tutto pieno.
Strada chiusa al traffico e marciapiedi straboccanti di gente.

Riusciamo a trovare posto solo molto più in là sulle scalinate della Ukranian House.

Per fortuna arriviamo in tempo per goderci tutta la parata.
Oltre alla fanteria passano anche tutti i reparti mobili, dai lanciamissili ai carriarmati lanciati agli 80 km/h in mezzo alla strada fino a qualche mezzo dell'aviazione che sorvola la città.

Niente da dire, tutto organizzato con la massima cura.
Tutti con la loro bandiera dell'Ucraina.

Finita la sfilata scendiamo fino alla stazione del metro di Poshtova.
E' il nostro ultimo giorno a Kiev quindi bisogna finire il giro.
La prima tappa è l'Hidro Park con famigliole che si godono il Dnipro come se fosse il mare.
Stiamo lì mezz'oretta per rilassarci e poi ripartiamo..

Consultiamo la cartina e decidiamo di andare a vedere lo stadio.
C'è una stazione della metro praticamente accanto, la fermata Respublikansky per cui non si dovrà neanche camminate.

Come previsto però lo stadio è in ristrutturazione per gli Europei del 2012 ed è chiuso, quindi riusciamo a vederlo solo dall'esterno.
Per cui torniamo al metro e scegliamo di visitare il monastero delle cave.

Stavolta scendiamo alla fermata di Arsenalna e da lì prendiamo l'autobus numero 24 che porta fino al monastero.

Purtroppo essendo la festa nazionale si vede che tutti gli ucraini hanno avuto la stessa idea e si sta stretti come sardine.
Comunque sia arriviamo al monastero.

Già l'ingresso è qualcosa di straordinario da vedere.
Appena entrati sulla vostra destra vedrete la Torre campanaria del Lavra.
E subito davanti la cattedrale dell'assunzione, davvero stupenda.

NB In inglese si chiama Dormition Cathedral. In italiano è tradotta anche come "Cattedrale della dormizione".
Quindi se sentite parlare di cattedrale dell'assunzione e cattedrale della dormizione si riferiscono sempre alla stessa chiesa.

Sulla destra della cattedrale dell'assunzione c'è il refettorio.

Sulla sinistra in fondo c'è la porta dell'economia sovrastata dalla chiesa di tutti i santi.
Queste sono quelle principali, poi all'interno c'è tutta una serie di chiese minori.
Ci sarebbero anche le catacombe, ma vista la ressa desistiamo.

Dopo il giro del monastero torniamo indietro con l'autobus 24 e puntiamo verso il museo della storia militare.
Non è propriamente facile da trovare. Continuate su via Grushevskogo, dopo aver passato l'ambasciata cinese svoltate sulla sinistra e all'altezza di un cannone "parcheggiato" sul marciapiede trovate il Ukrainian Army Museum

Il sito ufficiale è www.uarmy.com.ua ma mi risulta solo in ucraino e non in inglese.

Il museo non è male, ma diciamo che potete tranquillamente inserirlo tra le ultime cose da vedere.

Da lì di nuovo in metro con destinazione stavolta lo zoo di Kiev, poco distante dalla fermata di Politekhnichnyi Instytut.

Non ho particolare simpatia per questo tipo di attrattive, per cui non saprei darvi un opinione..
Mi sembrano tutti abbastanza squallidi. Ingresso 20 grivnia.

Torniamo indietro, qualche ora in centro per seguire i festeggiamenti e poi di nuovo in ostello per qualche minuto di riposo.
Torniamo in centro per la cena al solito Puzata Hata.
Qualche vasca avanti e indietro per il centro, notiamo in lontananza l'arco dell'amicizia e decidiamo di fare un salto anche lì.
Fu donato dall'URSS in segno di amicizia agli ucraini per il 350esimo anniversario del trattato di Pereyaslav

Il monumento rientra nei soliti standard sovietici, ma il parco ha una vista sul fiume e sulla parte nuova della città che è veramente impagabile. Da visitare assolutamente.

Comincia a piovere purtroppo, ma la gente che era in piazza fin dal mattino per il concerto non si scoraggia e resta lì.

La sera fuochi d'artificio in piazza, gente in giro per le strade e.. Alle 23.30 finito tutto.
Veloce passaggio delle spazzatrici e centro riaperto al traffico.
Scoviamo un locale sotteraneo stile pub irlandese dal nome Docker ABC nel passaggio dove si trova anche il Puzata Hata con musica dal vivo e tv sintonizzata su Inter - Roma, finale di supercoppa italiana.
Che ovviamente vince l'Inter.
Meglio di così... La serata finisce verso le 3. O le 4. Non ricordo.

Domani si parte per Cracovia.

23 agosto - Kiev

Giornata dedicata al turismo.

Prendiamo l'autobus fino a Maidan Nezalezhnosti e dopo un breve tour per il centro, chiuso alle automobili per preparare le celebrazioni di domani, cominciamo il tour delle chiese.

Prima tappa è la vicina cattedrale di Santa Sofia.
Ovviamente sfigati come siamo è chiusa perchè stanno facendo nonhocapitobenecosa per la festa nazionale.

Nella piazza davanti alla chiesa potete vedere una statua a cavallo che rappresenta Bohdan Khmelnytsky che è considerato uno dei padri dello stato ucraino.

Lasciandovi Santa Sofia alle spalle in fondo alla via c'è il monastero di San Michele.

Prima di entrare sul lato sinistro c'è un monumento alle vittime della grande carestia del 1932.
Il monastero è davvero stupendo e i colori accesi sono davvero qualcosa di straordinario.. Ma scopriamo che quello originale è stato raso al suolo nel 1936 e ricostruito negli anni '90.

Uscendo dal lato sinistro trovate il ministero degli esteri.

Continuando dritti trovate la chiesa di Sant'Andrea.
Tutta la zona intorno ( la discesa di Sant'Andrea ) è un gigantesco mercantino all'aperto dove troverete di tutto. Dai quadri alle macchine fotografiche degli anni '60 fino a tutta la memorabilia dell'esercito sovietico ( originale ? mah.. ) con spille, elmetti, distintivi, propaganda, etc..

Arriviamo in fondo alla discesa di Sant'Andrea con le gambe distrutte e ci concediamo una breve pausa.

Siamo quindi in piazza Kontraktova e.. Ci confondiamo non poco.
Sulla destra c'è un palazzo che assomiglia a un monastero ma la mini-guida recuperata in ostello ci informa che.. Sì, era un monastero. Attualmente ospita una sezione della banca nazionale.

Più a sinistra c'è l'ingresso dell'università.

Al centro c'è un immenso edificio bianco, ovvero il Gostiny Dvor / Gostinyi Dvor di Kiev

Dietro a questo edificio c'è la chiesa di nostra signora Pyrogoscha.

La stanchezza comincia a farsi sentire ma decidiamo di fare almeno un salto al museo della grande guerra patriottica.

Prendiamo la metro direttamente dalla piazza e guardando la cartina decidiamo di scendere a Dnipro.

La stazione di Dnipro è una delle poche stazioni del metro all'aperto e sbuca proprio in riva al fiume.
Ed è davvero "pittoresca", infatti è la porta di accesso alla città per chi viene fuori dall'altro lato del fiume e nel periodo sovietico sono state posizionate due statue che danno il benvenuto a chi attraversa il ponte.

Ma in tutto ciò ha un piccolo difetto: se volete andare museo della grande guerra patriottica è la stazione sbagliata.
Infatti pur essendo in linea d'aria la più vicina di fatto non è collegata alla cima della collina.
Quindi le alternative sono:
1.- Risalire sulla metropolitana e andare a Arsenalna e da lì comodatamente prendere l'autobus numero 24 fino al complesso del monastero
2.- Farvi la collina a piedi attraverso sentieri tracciati solo da turisti che vi hanno preceduto e arrivare sul retro del monastero delle cave e da lì andare verso il museo.

Inutile dirvi che noi abbiamo fatto la seconda e inutile dirvi che è una faticata colossale.
Comunque sia dopo una scarpinata massacrante siamo arrivati al museo della grande guerra patriottica.

Tutto l'impianto è notevole, fuori troverete molti mezzi esposti all'esterno ( dai cannoni ai carri armati agli elicotteri ).
Nella galleria appena prima di entrare nello spiazzo ci sono delle enormi statue che riprendono i soldati sovietici all'attacco e in sottofondo inni sovietici.
Nello spiazzo una fontana con le statue che ricordano la battaglia del Dnipro e due carriarmati colorati con i colori dell'arcobaleno e usati dai bambini per giocare.

L'interno enorme e con molte sale con parecchio materiale riguardo la seconda guerra mondiale in esposizione.
Peccato che tutte le didascalie siano in cirillico.

Dopo la visita del museo riposiamo un po' sul prato con vista sul fiume Dnipro e poi decidiamo di rientrare in albergo.
Ma dato che siamo masochisti usiamo la via del ritorno, per cui di nuovo collina scesa a piedi e stazione di Dnipro. La sera si mangia come al solito al Puzata Hata, qualche vasca in centro e poi a letto.

Domani c'è la sfilata per la festa nazionale e bisognerà essere in piazza molto presto.

sabato 13 settembre 2008

22 agosto - Sveglia a Odessa, poi Kiev

Colazione all'inglese con pancetta e uova ( e tanti saluti al colesterolo ) e si parte.
Prima di partire compriamo una cartina di Kiev per trovare l'ostello più facilmente.

Contrariamente a quanto c'eravamo abituati nei km precedenti le strade in Ucraina sono perfette.
L'autostrada tra Odessa e Kiev è una lingua ininterrotta d'asfalto.

Media di velocità alta, siamo a Kiev nel pomeriggio inoltrato.
Purtroppo la cartina ci è di poco aiuto. Anzi, diciamo pure di nessun aiuto.
Infatti è scritto con l'alfabeto latino, mentre tutte le indicazioni stradali sono in cirillico.
Il che rende la cartina perfettamente inutile.

Se comprate una cartina per Kiev compratela in cirillico.
O con le strade segnate in cirillico.

Su internet avevamo trovato il Kiev Hostel in via Artema, 52A, l'unico che riusciva a coniugare prezzo accettabile e vicinanza al centro.

Vi risparmio le bestemmie per trovare il posto.
Chiedere indicazioni per strada è un terno al lotto.
L'inglese lo parlano in pochissimi.

Leggenda dice che qualcuno guardando l'immensa statua ( 62 metri di altezza ) del museo della grande guerra patriottica allontanarsi alle sue spalle sia riuscito a dichiarare "L'avran spostata stanotte, siamo giusti"

Finalmente troviamo l'ostello in Artema Street.
Quando vedete un tunnel con il numerico civico 52 entrate lì.

Il palazzo è al 52A.
C'è un cancello nero, per entrare con la macchina dovete pagare 5 - 7 Hryvnia così ve la tengono d'occhio.
Ci sono due palazzi all'interno del 52A. Uno con le indicazioni "Maestro Bar", l'ostello è nel palazzo di fronte.
C'è una guardia all'ingresso.
Reception al quinto piano.

E' un palazzone che definire sovietico è limitativo.
Quinto, sesto e settimo piano sono stanze dell'ostello.

La cosa divertente è che alla reception non c'è MAI nessuno.
Dovete andare a bussare alla stanza indicata alla reception.

Chiediamo tre letti e ci danno una stanza da quattro letti con bagno condiviso con un altra stanza. 17 euro a testa a notte.
Il servizio lascia MOLTO a desiderare.
I materassi sono sporchi ( avete le coperte ma vabbè ), i bagni vengono puliti na volta ogni 2 giorni.
Niente internet, niente cucina, niente sala comune.
Per 17 euro a notte è un po' pochino.
Ma anche a Mosca avevamo avuto un problema simile, pare che in questi paesi dell'est gli ostelli e gli alberghi in generale costino uno sproposito nonostante non siano il massimo.

Incontriamo un gruppo di italiani che è in Ucraina per fare la specializzazione di chirurgia.
Ci spiegano brevemente come funzionano i trasporti in città che date le dimensioni della città è meglio conoscere.
Girare a piedi è fantascienza.

1.- Trasporto su gomma
Uscendo dal portone del 52 attraversate la strada e fate 200 metri a sinistra. Lì c'è la fermata dei trolley bus e dei mini bus.
A grandi linee la differenza è che i trolley bus girano di giorno e sono pubblici.
Costano 0,50 Hryvnia, non importa la destinazione.
I mini bus sono privati e costano 1,50 Hryvnia a corsa, idem come sopra.

La cosa curiosa è che per i mini bus privati non esiste un controllore.
Semplicemente quando salite dovete andare dal conducente e dargli i soldi.
Tutto qua. Nessun controllo.
Certo se vi beccano che sgarrate dato che sono privati non penso siano gentili e che si limitino alle multe.
E dopotutto stiamo parlando di due lire proprio.
Vediamo di non fare i terroni.

Per i trolley bus invece quando salite a bordo vi troverete davanti una vecchia che urlando chiede chi ha il biglietto e chi no.
Dopo le 22 non ci sono più trasporti.

2.- Metropolitana ( qui trovate la mappa con le relative fermate ).
Per accedere ai cancelli dovete inserire una speciale monetina di plastica del valore di 0,50 Hryvnia, trovate macchinette che fanno il cambio automatico in ogni stazione.

Prendiamo il trolley bus con loro direzione centro dove saranno esserci un self service a prezzi studenteschi dal nome Puzata Hata.
L'autobus numero xx ( non riesco proprio a ricordarlo ) si ferma nella fermata praticamente di fronte all'ostello e dopo essere passato davanti alla cattedrale di Santa Sofia fa una discesa e arriva proprio in Maidan Nezalezhnosti che più centro di così si muore.

Facciamo un breve giro della piazza, giriamo a destra su via Khreshchatyk

Quando sul lato destro della strada vedrete un bar con insegna Wato ( ma si legge Shato ) girate a sinistra in un passaggio e troverete il Puzata Hata in questione. E' un self service, praticamente nessuno parla inglese ma basta che indicate e siete a posto.

E con 3 - 4 euro prendete primo, secondo, da bere..

Gli italiani che abbiamo conosciuto decidono di andare in discoteca, noi propendiamo per farci un giretto.
E' venerdì sera, c'è un discreto giro di gente intorno a Maidan Nezalezhnosti.
Come avevo letto su internet moltissimi comprano le birre per strada e vanno avanti e indietro per il viale.

Ovviamente ci piazziamo nei tavolini esterni del Wato ( che però si legge Shato ) e passiamo la serata tra un drink e l'altro.

Quando ci alziamo le 22 sono passate da un pezzo ( sono tipo le 3 ) e quindi non ci resta che fare una bella scarpinata fino all'ostello.

21 agosto - Odessa

Ci svegliamo con parecchia calma verso mezzogiorno.
Giornata con il sole terso, da mare proprio.

Oggi giornata dedicata al relax totale, ci sono ancora le 24 ore di macchina da scaricare.
Scendiamo lungo Uspenskaya fino al mare.

Spiaggia libera, alla nostra sinistra si erge il porto commerciale ma il mare è pulitissimo.
Mangiamo in un ristorante sulla spiaggia ma non c'è niente da segnalare per oggi.
Relax totale.

La sera dopo una mangiata al solito Top Sandwich e due birre veloci ce ne andiamo a letto. La giornata di mare e sole ci hanno ucciso.

Domani si parte per Kiev.

20 agosto - Odessa

Quando mi sveglio siamo vicini a Odessa.
La stanchezza è generale, siamo in macchina da quasi 24 ore.

Arriviamo a Odessa poco prima delle 10.
Facciamo un breve giro per la città alla ricerca di un ostello ma niente.

Troviamo praticamente per caso un ufficio turistico e chiediamo di un ostello a prezzi ragionevoli.
Le due ragazze ci guardano con fare stralunato e ci dicono che non sanno proprio dove ci siano ostelli a Odessa (...).
Ci dicono che solitamente loro consigliano degli alberghi che hanno prezzi molto ragionevoli.

Ci facciamo quindi consigliare e ci mandano al Zirka Hotel ( zirka.odessa@gmail.com ), lì vicino.
Ci segnalano anche che la via dei locali la sera è Deribasovskaya

All'hotel chiediamo di una tripla e con il corrispettivo di 13 euro a testa ci sistemiamo lì.
La nostra stanza è incastrata tra le altre quindi nessuna finestra, almeno c'è l'aria condizionata.
Bagno con doccia privato ma davvero troppo piccolo, per lavarsi la faccia bisogna sedersi sul water. Niente internet.
Insomma, ci si sta ma c'è nettamente di meglio.
C'è da dire che è in centro, costa poco, reception 24 / 24 h, ingresso senza nessun controllo quando entrate.

Mentre gli altri dormono io ne approfitto per farmi un giro.
Prima tappa è il parco Shevchenko, dove faccio un po' di fatica a orientarmi date le dimensioni del parco e l'assenza di indicazioni dei vari monumenti.

Vedo l'entrata dello stadio, il monumento ai caduti del mare, il monumento ai caduti in Afghanistan, il monumento ai caduti della grande guerra patriottica.

Poi l'opera di Odessa ( molto bella ), il municipio con il cannone ancora puntato contro il mare in memoria della liberazione della città.

Infine la famosa (...) scalinata Potemkin.
Dopo averla scesa attraverso la strada ( senza notare che 50 metri più in là c'è il sottopassaggio... te pareva ) e giretto sul porto, con la statua del bambino d'oro e la Chiesa di San Nicola.
Entrambi evitabili, niente di che.

Rientro in albergo e seguendo l'esempio degli altri dormo ancora qualche ora.

La sera come consigliato andiamo in via Deribasovskaya.
Mangiamo in un locale con tavolini in strada ( Top Sandwich - ce ne sono due sulla via ) e con la scusa diamo un'occhiata alla bella gioventù che c'è da ste parti.
Effettivamente la strada è sempre piena dalle 8 di sera fino verso mezzanotte.
Poi si svuota a favore delle discoteche.

Sempre sulla stessa via facciamo un salto al Mick O’Neills, un pub "irlandese" a 2 piani con tavoli da biliardo.
Parecchi turisti inglesi.

Facciamo per andare a casa ma proprio a pochi metri dall'albergo troviamo un bar sotteraneo, all'incrocio tra Uspenskaya e Preobrazhenskaya.
Il bar è notevole, però un po' fuori dalla zona turistica. Ma per un ultimo shot prima di andare a dormire è ottimo.

Purtroppo non ricordo il nome e su internet non risulta niente.

19 agosto - persi tra Bucarest e Odessa

Questo è il racconto della tappa più allucinante di tutto il viaggio.

Partiamo ore 10 dall'ostello.
Cartina alla mano decidiamo che la strada più breve per arrivare a Odessa ( Ucraina ) prevede di arrivare a Galati, inoltrarsi per qualche km in Moldavia e poi spunta in Ucraina.

Facile facile. In teoria.
Arriviamo al confine tra Romania e Moldavia.
Controllo documenti e.. "Prokura ?"

Dicesi Procura: Delega a condurre.
Spiego meglio.. Se la macchina non è intestata a voi ma a qualcun altro ( ad esempio, a vostro padre ) per condurla avreste bisogno di un documento autenticato da un notaio che dice che il proprietario della macchina vi autorizza a condurla.
[ vedi www.agita.it - Documentazione - Modulistica - Delega a condurre ]

Ve l'hanno mai chiesta ? No.
Ecco. A noi sì. Ed è stato inutile far presente allo zelante guardiano dei sacri confini moldavi che se la macchina è intestata a una persona che ha lo stesso cognome del guidatore, abita nella stessa via è abbastanza intuibile che c'è un rapporto di parentela.

Niente. La zelantissima tutrice dell'ordine è irremovibile.
E non va bene via fax: dev'essere l'originale.
Quindi la macchina non entra.
Tutte le leggende sulla corrutibilità degli sbirri moldavi si rilevano balle.
Nessun accordo sottobanco.
Ci propone di dormire di fare la richiesta da qui e farci mandare tramite UPS la documentazione.
Altrimenti ? "Fate inversione a U e tornate indietro."

Torniamo a Galati.
Disperazione. Ma non ci perdiamo d'animo.
Cerchiamo un internet point. Non ne esistono. Bene.

Chiediamo a un negozio d'informatica di poter usare il loro PC per scaricare dei documenti. Non solo acconsentono ma non vogliono neppure essere pagati.
Ci facciamo mandare la carta di identità del proprietario della macchina, ci procuriamo la Prokura (.....) e siamo pronti.

Nuovo consulto alla cartina. Non possiamo tornare allo stesso confine, capirebbero che non è l'originale ma una copia via fax.
Bisogna andare a quello immediatamente successivo.
Che sulla cartina risulta essere dalle parti di Husi.

200 km a nord di Galati. Ripartiamo.
Strade piene di buche, media 70 km/h.
Un disastro.

Poco dopo Husi chiediamo indicazioni a un ragazzo, con relativa morosa a braccetto, per il confine.
"Do you speak english ?"
"No"
"French ?"
"No"

Ci fissa un attimo. Ci studia e poi esclama
"Parlate italiano ?"
Davanti ai nostri sguardi allibiti ci spiega la strada.

Nella tomba mi porterò una domanda: perchè un rumeno di Husi parla bene l'italiano ?
Mistero.

Controllo documenti, controllo macchina molto accurato.
Tra i due posti di frontiera c'è una "casetta" con annesso veloce lavaggio macchina.
Passiamo in mezzo ai due spruzzi d'acqua e ci avviciniamo alla casetta.
Dove c'è un poliziotto e.. Un'altra sbarra. Chiusa.

Il poliziotto ci guarda
"Coffee ?"
"... No, thanks.."
"Don't wanto Coffee ?"
".. Ma questo che vuole ? No, thanks.. Redbull.."
"Water ?"
".. Ma è scemo ? No, thanks.."

E non apre sta cazzo di sbarra. Che vuole ?

"Ok, wait.."

Si richiude dentro la casetta 10 minuti.. Noi ci guardiamo in faccia..
Ma che vuole questo ? E' impazzito ?

"10 euro.."

AAAAAAAAAAAAAAh!!! Voleva la mancia pure lui!! Pare che qui per alludere alla mancia parlino di caffè.
Vabbè, diamogli sti cazzo di 10 euro e andiamo che sono stanco.
Passiamo anche la frontiera moldava ( il timbro dice Leuseni ) e.. SIAMO DENTRO.

Adesso c'è un problema grosso. Se andiamo a Chisinau e da lì prendiamo l'autostrada che arriva diretta a Odessa dobbiamo passare per Tiraspol, capitale della Transnistria.

E dalle leggende che abbiamo raccolto su internet sembra che la polizia di frontiera non sia troppo gentile con i visitatori.
Soprattutto con una Prokura spedita via fax.
Il rischio di maxi multe o ancora peggio è troppo alto.

Che fare ? Veloce consulto alla cartina e.. Passiamo per Hancesti e poi giù.
Da qualche parte si arriverà.
Strade di campagna a go-go.
Voragini in mezzo alla strada ( a una sosta uno dei compagni di viaggio gela il sangue con "Cazzo, è andata la sospensione".. Per fortuna si trattava di un allucinazione ).

Arriviamo a Hancesti in piena notte.
Illuminazione inesistente, riusciamo a fare benzina solo parlando con i gesti, l'inglese è una lingua sconosciuta.

Fuori da Chisinau solo case sparse, gruppi di ragazzi e ragazze vengono illuminati per brevi secondi dai nostri fari e poi spariscono di nuovo nel nulla della notte.
Siamo nel nulla più totale.
Nessun cartello, usiamo il navigatore giusto per capire se siamo andando abbastanza sud dato che non ha le strade della Moldavia in memoria.
Per fortuna i distributori sono aperti 24/24 h con i gestori che stanno sulla pompa tutta la notte (.....) e ci danno indicazioni a gesti.

Finalmente arriviamo sul confine, ormai è il 20 agosto.
Il timbro sul passaporto dice Basarabeasca.

Al confine polacco dobbiamo compilare l'immigration card ( in bilingue - cirillico e inglese )

Entriamo in Ucraina con le prime luci dell'alba.
Il timbro in cirillico dice Серпневе, ovvero Serpneve
Il panorama però non cambia. Anzi. Siamo entrati probabilmente nella frontiera più disastrata d'Ucraina.
Nessun cartello e quei pochi sono in cirillico.
Da spararsi. Ma sono quasi 24 ore che non dormo, decido di lasciare ai miei compari l'ingrato compito di trovare la strada per Odessa.

18 agosto - Castello di Bran

Partenza presto nonostante le discrete libagioni di ieri.

Obiettivo castello di Bran.

Il viaggio prevederebbe di prendere direzione Ploiesti, una tappa a Brasov e poi castello di Bran.
Ma le strade sono un disastro e i piani saltano.
Il viaggio ha una media allucinante di 70 km/h ( ve l'avevo detto che tutte le strade sono disastrate ? ) tra cantieri e strade al limite della percorribilità.
Arriviamo tardi per visitare Brasov e il castello di Bran.
Quindi sfioriamo Brasov e puntiamo direttamente al castello.

Il castello è carino, piccolo rispetto alla "fama" che ha ma molto ben tenuto.
Intorno al castello c'è un vero e proprio mercato di Dracula con tutti le più tristi memorabilia sul sempreterno Vlad Tepes.

La cosa triste è che Vlad Tepes non abitò mai qui.
Una teoria dice che trascorse 2 giorni qui quando gli ottomani controllarono la Transilvania.
Un po' poco per un mercato veramente sconfinato.

Per il ritorno decidiamo di non passare per Brasoz / Ploiesti ma al contrario percorriamo la strada che passa per Campulung, Pitesti e poi autostrada fino a Bucarest.

Cena di nuovo al Traffic Pub e poi a letto, niente alcool. Domani partiremo direzione Odessa.