Giornata dedicata al turismo.
Prendiamo l'autobus fino a Maidan Nezalezhnosti e dopo un breve tour per il centro, chiuso alle automobili per preparare le celebrazioni di domani, cominciamo il tour delle chiese.
Prima tappa è la vicina cattedrale di Santa Sofia.
Ovviamente sfigati come siamo è chiusa perchè stanno facendo nonhocapitobenecosa per la festa nazionale.
Nella piazza davanti alla chiesa potete vedere una statua a cavallo che rappresenta Bohdan Khmelnytsky che è considerato uno dei padri dello stato ucraino.
Lasciandovi Santa Sofia alle spalle in fondo alla via c'è il monastero di San Michele.
Prima di entrare sul lato sinistro c'è un monumento alle vittime della grande carestia del 1932.
Il monastero è davvero stupendo e i colori accesi sono davvero qualcosa di straordinario.. Ma scopriamo che quello originale è stato raso al suolo nel 1936 e ricostruito negli anni '90.
Uscendo dal lato sinistro trovate il ministero degli esteri.
Continuando dritti trovate la chiesa di Sant'Andrea.
Tutta la zona intorno ( la discesa di Sant'Andrea ) è un gigantesco mercantino all'aperto dove troverete di tutto. Dai quadri alle macchine fotografiche degli anni '60 fino a tutta la memorabilia dell'esercito sovietico ( originale ? mah.. ) con spille, elmetti, distintivi, propaganda, etc..
Arriviamo in fondo alla discesa di Sant'Andrea con le gambe distrutte e ci concediamo una breve pausa.
Siamo quindi in piazza Kontraktova e.. Ci confondiamo non poco.
Sulla destra c'è un palazzo che assomiglia a un monastero ma la mini-guida recuperata in ostello ci informa che.. Sì, era un monastero. Attualmente ospita una sezione della banca nazionale.
Più a sinistra c'è l'ingresso dell'università.
Al centro c'è un immenso edificio bianco, ovvero il Gostiny Dvor / Gostinyi Dvor di Kiev
Dietro a questo edificio c'è la chiesa di nostra signora Pyrogoscha.
La stanchezza comincia a farsi sentire ma decidiamo di fare almeno un salto al museo della grande guerra patriottica.
Prendiamo la metro direttamente dalla piazza e guardando la cartina decidiamo di scendere a Dnipro.
La stazione di Dnipro è una delle poche stazioni del metro all'aperto e sbuca proprio in riva al fiume.
Ed è davvero "pittoresca", infatti è la porta di accesso alla città per chi viene fuori dall'altro lato del fiume e nel periodo sovietico sono state posizionate due statue che danno il benvenuto a chi attraversa il ponte.
Ma in tutto ciò ha un piccolo difetto: se volete andare museo della grande guerra patriottica è la stazione sbagliata.
Infatti pur essendo in linea d'aria la più vicina di fatto non è collegata alla cima della collina.
Quindi le alternative sono:
1.- Risalire sulla metropolitana e andare a Arsenalna e da lì comodatamente prendere l'autobus numero 24 fino al complesso del monastero
2.- Farvi la collina a piedi attraverso sentieri tracciati solo da turisti che vi hanno preceduto e arrivare sul retro del monastero delle cave e da lì andare verso il museo.
Inutile dirvi che noi abbiamo fatto la seconda e inutile dirvi che è una faticata colossale.
Comunque sia dopo una scarpinata massacrante siamo arrivati al museo della grande guerra patriottica.
Tutto l'impianto è notevole, fuori troverete molti mezzi esposti all'esterno ( dai cannoni ai carri armati agli elicotteri ).
Nella galleria appena prima di entrare nello spiazzo ci sono delle enormi statue che riprendono i soldati sovietici all'attacco e in sottofondo inni sovietici.
Nello spiazzo una fontana con le statue che ricordano la battaglia del Dnipro e due carriarmati colorati con i colori dell'arcobaleno e usati dai bambini per giocare.
L'interno enorme e con molte sale con parecchio materiale riguardo la seconda guerra mondiale in esposizione.
Peccato che tutte le didascalie siano in cirillico.
Dopo la visita del museo riposiamo un po' sul prato con vista sul fiume Dnipro e poi decidiamo di rientrare in albergo.
Ma dato che siamo masochisti usiamo la via del ritorno, per cui di nuovo collina scesa a piedi e stazione di Dnipro. La sera si mangia come al solito al Puzata Hata, qualche vasca in centro e poi a letto.
Domani c'è la sfilata per la festa nazionale e bisognerà essere in piazza molto presto.
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